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GERUSALEMME LIBERATA

CANTO XIV

 

 

 

In seguito all’incantesimo, gettato nella selva di Saron dal mago Ismeno, durante la notte Goffredo riceve una visione ispirata da Dio: gli appare in sogno Ugone, che gli consiglia di trovare Rinaldo (che era fuggito per aver causato la morte del suo compagno Gerlando), perché è lui il solo guerriero capace di poter sciogliere l'incantesimo del bosco. Ugone gli anticipa che il mattino dopo sarà Guelfo a chiedergli di richiamare Rinaldo: Goffredo farà bene ad ascoltarlo. Così puntualmente accade. Il pio Goffredo acconsente di richiamare l’eroe.

 

OTTAVA 26

Torni Rinaldo, e da quì innanzi affrene

Più moderato l’impeto dell’ire:

E risponda con l’opre all’alta spene

Di lui concetta, ed al comun desire.

Ma il richiamarlo, o Guelfo, a te conviene:

Frettoloso egli fia, credo, al venire.

Tu scegli il messo, e tu l’indrizza dove

Pensi che ’l fero giovine si trove.

 

Guelfo designa Carlo e Ubaldo, che si erano proposti spontaneamente. Costoro, dopo essere stati  ricevuti da Pietro l’Eremita, uno dei promotori della prima Crociata (nonché guida della cosiddetta Crociata dei pezzenti), si dirigono verso il mare, raggiungendo Ascolana; qui, i due cavalieri, vengono a contatto con un mago, un vecchio che era nato di fede pagana.

Il mago di Ascolana li conduce nella sua spelonca sotterranea, dove si è convertito ed è divenuto un sapiente cristiano, e subito dopo nella meravigliosa dimora dove abita.  Il mago narra di come Rinaldo sia prigioniero di Armida, la bellissima maga, strumento del demonio.

 

OTTAVA 51

Or vi narrerò quel ch’appresso occorse;

Vera istoria, da voi non anco intesa.

Poichè la maga rea vide ritorse

La preda sua, già con tant’arte presa,

Ambe le mani per dolor si morse;

E fra se disse, di disdegno accesa:

Ah vero unqua non fia, che d’aver tanti

Miei prigion liberati egli si vanti:

 

Il mago di Ascalona svela che ricorrendo a un inganno, Armida ha fatto salire Rinaldo su una piccola barca che lo ha condotto in un luogo meraviglioso, dove, in mezzo a un fiume, ha visto una splendida donna nuda che cantava con una voce ammaliante ("Solo chi segue ciò che piace è saggio..."), che induce al sonno.

 

OTTAVA 64

Folli, perché gettate il caro dono,

che breve è sí, di vostra età novella?

Nome, e senza soggetto idoli sono

ciò che pregio e valore il mondo appella.

La fama che invaghisce a un dolce suono

voi superbi mortali, e par sí bella,

è un’ecco, un sogno, anzi del sogno un’ombra,

ch’ad ogni vento si dilegua e sgombra.  

 

Quando l’eroe si è addormentato - racconta il mago - Armida Ã¨ uscita dall’acqua e si è avventata su di lui per ucciderlo. Però, alla vista di Rinaldo, Armida è rimasta incantata dalla sua bellezza,  divenendo così sua amante.  Vinta dalla passione, ha rinunciato alla vendetta e si nasconde con lui in un palazzo che si trova in una delle isole della Fortuna, in mezzo all’Oceano, ove lo trattiene con le sue arti. Quindi, il mago di Ascalona informa Carlo e Ubaldo che, presso l'isola, incontreranno una giovinetta ("donna giovin di viso, antica d’anni,") che tenterà di ammaliarli, e terribili animali che li spaventeranno. Infine raggiungeranno il castello, posto sopra una montagna, dove troveranno Rinaldo. Il mago promette di fornire loro strumenti magici: una verga che li proteggerà dagli animali e uno scudo fatto di specchio con cui libereranno Rinaldo dall'incantesimo di Armida. Finito di parlare, li porta a riposare.

 

 

 

 

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