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Torquato Tasso
GERUSALEMME LIBERATA
TORQUATO TASSO
Il poema, scritto in ottave di endecasillabi (rime ABABABCC), è composto da venti canti. Narra le imprese della prima crociata. I paladini, tra i quali si distinguono Rinaldo e Tancredi, al comando di Goffredo di Buglione, riescono a sconfiggere l'esercito dei saraceni e a entrare a Gerusalemme, dopo varie peripezie in cui larga parte hanno l'opposizione di forze diaboliche, gli interventi magici e le lusinghe dell'amore sensuale.
Personaggi memorabili sono Tancredi, Erminia e Clorinda, protagonisti di un triangolo amoroso complicato dalle differenze di religione e destinato a finire in modo tragico e patetico. Rinaldo e la maga Armida sono anch'essi protagonisti di una relazione intensissima dalla quale però Rinaldo, a differenza di Tancredi, riuscirà a liberarsi. Il pio Goffredo di Buglione, il capo della spedizione, è un carattere talmente forte da risultare narrativamente opaco. Solimano, il suo equivalente saraceno, destinato alla sconfitta, giganteggia artisticamente nella sventura.
L'opera fu pubblicata nel 1581 senza il completo consenso dell'autore, che era rinchiuso nell'ospedale di sant'Anna. Anche delle edizioni immediatamente successive l'autore non fu soddisfatto.
L'edizione definitiva dell'opera venne pubblicata da Tasso nel 1593 profondamente rimaneggiata e con un titolo diverso, Gerusalemme conquistata. La critica riconosce concordemente nella versione degli anni ottanta il capolavoro di Tasso e nella revisione degli anni novanta il segno dell'involuzione psicologica e della decadenza artistica dell'autore.
Il testo della Gerusalemme liberata è dunque un problema filologico non ancora interamente risolto sul quale gli studiosi stanno ancora lavorando.
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